“Mamma, mi fa male l’orecchio”
Non è raro che le mamme sentano dire queste parole dal proprio bambino.
L’otalgia o mal d’orecchi è infatti un sintomo piuttosto frequente in età pediatrica, soprattutto nei primi anni di vita, principalmente come conseguenza del raffreddore o dell’influenza.
Che cos’è? Come si manifesta e soprattutto, come si cura?
L’abbiamo chiesto al Dott. Roma, specialista in otorinolaringoiatria del Poliambulatorio Pediatrico Belvedere.
I. Dott. Roma che cos’è l’otalgia?
Salve, l’otalgia è di per sé un sintomo. L’ulteriore sintomatologia associata dipende dal tipo di disturbo sottostante e dall’età della persona interessata. Generalmente, è riconducibile a patologie infiammatorie (es. otiti) o traumatiche (es. barotrauma) e può interessare l’orecchio ma anche irradiarsi alla regione circostante, alla mandibola, alla mascella o, più in generale, a tutto il lato della testa dell’orecchio interessato.
I. Quali sono le principali manifestazioni del mal d’orecchi?
R. Diverse possono essere le cause e le manifestazioni di questo fastidio.
– Se il dolore non è accompagnato da febbre, la sede colpita è l’orecchio esterno e il processo infettivo è determinato più frequentemente da un batterio o da un fungo. In questo caso al dolore si associa prurito.
– In caso di febbre, naso chiuso e dolore, la sintomatologia può essere determinata da un’otite media. Il dolore è causato dalla pressione del muco o del materiale purulento sulla membrana del timpano.
Se a seguito della pressione eccessiva del pus la membrana si perfora, si potrebbe vedere liquido misto a sangue che fuoriesce dal condotto uditivo, con netta riduzione del dolore.
In questo caso si tampona delicatamente il condotto uditivo, senza bagnare l’orecchio con acqua e portare il bambino dallo specialista. Solitamente la membrana timpanica si ricostituisce, spontaneamente, in pochi giorni senza conseguenze.
– Nei casi invece di otite media catarrale, la sintomatologia dolorosa è scarsa o assente, il bambino sembrerà distratto e tenderà a farsi ripetere le parole.
L’otite media catarrale è frequente in età pediatrica soprattutto entro i primi 7 anni di vita, per poi diradarsi fino a scomparire entro i 14 anni.
Alcuni bambini possono essere maggiormente predisposti e sviluppare episodi di otiti recidivanti.
In questi casi sono individuabili fattori di rischio quali l’ipertrofia adenotonsillare, scarsa igiene orale e nasale, uso prolungato del ciuccio, allattamento artificiale, esposizione a fumo di sigaretta.
I. Come si manifesta l’otalgia in un neonato?
R. Nei bambini più piccoli che non riescono a esprimere le ragioni del loro malessere, I segnali dell’otalgia, sono: nervosismo, irritabilità, crisi di pianto inconsolabile, riduzione dell’appetito (dovuto al dolore scatenato dalla suzione durante l’allattamento) e tendenza a toccarsi continuamente l’orecchio dolente.
I. Quali sono i principali rimedi per la cura del mal d’orecchi?
R. Il 90% delle otiti tendono a risolversi con una corretta terapia antibiotica, cortisonica, mucolitico o attraverso terapie termali.
Fondamentale, durante il processo infiammatorio, evitare di bagnare l’orecchio con acqua (es. durante la doccia, in piscina o al mare).
Rimane un 10% di casi in cui vi può essere una tendenza al ripetersi dell’evento infiammatorio e alla cronicizzazione (se persiste oltre i sei mesi). In quel caso, se al dolore si unisce un abbassamento significativo dell’udito (superando i 40 dbl di perdita uditiva), sarà necessario valutare l’approccio chirurgico, tramite drenaggio trans-timpanico.
L’intervento consiste in una minuscola incisione della membrana del timpano per poter aspirare il catarro che, avendo assunto una consistenza gelatinosa, diviene di difficile espulsione per via naturale.
I. Ringraziamo il Dott. Roma per la sua disponibilità.
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